La rivoluzione degli AI PC: Intel porta l’intelligenza artificiale nei personal computer

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L’azienda punta a imporre il concetto di ‘AI PC’, computer capaci di eseguire funzioni intelligenti in locale, grazie a nuovi processori con NPU e un vasto programma di collaborazione con gli sviluppatori di software.

La rivoluzione degli AI PC: Intel porta l’intelligenza artificiale nei personal computer
[In pillole] La sintesi per chi va di fretta:
Intel sta guidando una rivoluzione nel computing personale, investendo per portare l'intelligenza artificiale direttamente nei PC. Con l'“AI PC Acceleration Program” e i nuovi processori Core Ultra dotati di NPU, l'azienda punta a integrare capacità AI in oltre 100 milioni di PC entro il 2025. L'obiettivo è ridefinire l'elaborazione, consentendo ai dispositivi di gestire compiti intelligenti in locale, una mossa strategica contro la concorrenza.

L’offensiva di Intel: un programma per ridefinire il mercato

Il fulcro della strategia di Intel è l’AI PC Acceleration Program, un’iniziativa globale con cui l’azienda punta a integrare capacità di intelligenza artificiale in oltre 100 milioni di personal computer entro il 2025. Questo programma non si limita a produrre chip più potenti, ma si propone di costruire un’intera filiera software: un investimento strategico sullo sviluppo di applicazioni che trasformerà la potenza dell’hardware in esperienze utili.

L’idea è che un AI PC non si definisca solo per il suo hardware, ma per le esperienze che è in grado di offrire. Per questo, Intel sta collaborando con più di cento sviluppatori di software, tra cui nomi noti come Adobe, Cisco, Zoom e Audacity, per accelerare tramite AI oltre 300 diverse funzionalità, che spaziano dalla creazione di contenuti alla sicurezza informatica, passando per le videochiamate.

A sostenere questa visione c’è una nuova generazione di processori, gli Intel Core Ultra, progettati con un’architettura specifica per i carichi di lavoro legati all’intelligenza artificiale. Oltre alla tradizionale CPU (l’unità di calcolo centrale) e alla GPU (dedicata alla grafica), questi processori integrano per la prima volta su larga scala una NPU, o Neural Processing Unit.

Si tratta di un co-processore specializzato, progettato per eseguire in modo molto efficiente e con un basso consumo energetico le operazioni di inferenza AI, ovvero il processo con cui un modello di intelligenza artificiale applica ciò che ha imparato per fare previsioni o generare nuovi contenuti.

Questa architettura a tre motori (CPU, GPU, NPU) permette al computer di distribuire i compiti in modo intelligente: le operazioni di AI a bassa intensità vengono gestite dalla NPU per massimizzare la durata della batteria, mentre quelle più complesse possono sfruttare la potenza della GPU o della CPU.

Il risultato è un sistema che può eseguire applicazioni di intelligenza artificiale direttamente sul dispositivo, garantendo risposte più rapide e una maggiore protezione della privacy, dato che i dati sensibili non devono necessariamente essere inviati a un server esterno.

Resta però una domanda fondamentale: al di là delle dichiarazioni e delle collaborazioni, quali sono i vantaggi concreti per chi usa questi computer tutti i giorni?

UIUX

Dai proclami ai fatti: i numeri della collaborazione con HP

Per dimostrare che i benefici non sono solo teorici, Intel ha collaborato strettamente con HP per misurare l’impatto reale di questa tecnologia in ambito professionale. Secondo un’analisi approfondita del Futurum Group, i test condotti su computer HP dotati di processori Intel Core Ultra hanno mostrato miglioramenti significativi nelle prestazioni di applicazioni aziendali di uso comune.

Ad esempio, l’esecuzione di analisi dati su Power BI è risultata fino al 45% più veloce, mentre la creazione di visualizzazioni su Tableau ha registrato un’accelerazione del 48%. Anche nel campo della creatività digitale i risultati sono stati notevoli, con un’elaborazione delle immagini su Adobe Lightroom più rapida del 32%.

In alcuni casi, i guadagni sono stati ancora più evidenti, con applicazioni specializzate che hanno mostrato miglioramenti superiori al 200%.

– Leggi anche: Robotica globale: espansione senza precedenti grazie all’Intelligenza Artificiale

Questi numeri forniscono una giustificazione concreta per le aziende che valutano di aggiornare il proprio parco macchine, specialmente in un contesto economico in cui ogni investimento deve essere attentamente ponderato. Il fatto che il 62% dei responsabili IT aziendali stia già pianificando l’adozione di sistemi dotati di AI suggerisce che il mercato sta iniziando a percepire il valore di questa transizione.

Questa tendenza si riflette anche nei recenti risultati finanziari di Intel, che nel terzo trimestre del 2025 ha superato le aspettative degli analisti con un fatturato di 13,7 miliardi di dollari, trainato in parte dalla ripresa della domanda di PC e dal crescente interesse per le nuove capacità AI.

Questo slancio, per quanto significativo, non nasce però in un vuoto. Anzi, è in gran parte una risposta a pressioni competitive che da anni mettono in discussione la storica supremazia dell’azienda.

Una mossa più difensiva che offensiva?

La spinta di Intel verso gli AI PC può essere letta anche come una mossa strategica per cambiare le regole del gioco in un campo dove la sua posizione dominante non è più scontata.

Da un lato, la concorrente storica AMD ha continuato a guadagnare quote di mercato con i suoi processori Ryzen. Dall’altro, il successo dei chip basati su architettura ARM, come quelli della serie M di Apple, ha dimostrato che è possibile ottenere prestazioni elevate con un’efficienza energetica superiore, mettendo in discussione il primato dell’architettura x86.

A questo si aggiunge la crescente minaccia di NVIDIA, che dopo aver dominato il settore dell’intelligenza artificiale nei data center, sta ora puntando al mercato dei PC.

In questo contesto, continuare a competere solo sulla base della pura velocità di calcolo o del processo produttivo sarebbe una strategia con ritorni decrescenti. L’intelligenza artificiale offre a Intel l’opportunità di spostare il dibattito su un nuovo terreno, dove può far valere la sua lunga esperienza e le sue profonde relazioni con gli sviluppatori di software.

Invece di essere semplicemente il fornitore del motore più veloce, Intel punta a diventare l’architetto della piattaforma computazionale più intelligente.

Questa transizione, come notato da un’analisi di ConcreteUX, richiede una ridefinizione del suo stesso marchio: la promessa di “Intel Inside” non può più essere solo una garanzia di prestazioni e compatibilità, ma deve diventare sinonimo di un’intelligenza artificiale utile, sicura e integrata nell’esperienza quotidiana.

Il successo di questa operazione dipenderà dalla capacità di Intel di convincere non solo i produttori di computer, ma anche e soprattutto gli utenti finali, che l’intelligenza artificiale a bordo del proprio dispositivo è una necessità e non solo l’ultima trovata di marketing.

Dalle parole al codice?

Informarsi è sempre il primo passo ma mettere in pratica ciò che si impara è quello che cambia davvero il gioco. Come software house crediamo che la tecnologia serva quando diventa concreta, funzionante, reale. Se pensi anche tu che sia il momento di passare dall’idea all’azione, unisciti a noi.

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